Per un ragazzino riservato come Terry, trascorrere le vacanze estive nello straordinario parco divertimenti della nonna Mary, era un’esperienza incredibile. Con la sua fervida immaginazione poteva viaggiare in terre incantate e incontrare personaggi psichedelici, alberi che camminano, palloncini parlanti, orchidee che bisbigliano e draghi pasticcioni. E chissà, magari anche qualche principessa… Ora però la nonna Mary non c’è più e il parco rischia di chiudere. Triste e sconsolato, Terry non riesce a staccarsi dal ricordo dei vecchi tempi e dei racconti strambi della nonna. Ma è qui che il destino ci mette lo zampino. Su una delle giostre è rimasta un po’ di magia che lo trasporta in un vero regno incantato, ma che di sicuro non è felice e spensierato come la nonna gli aveva fatto credere. Un mago brontolone di nome Broncio, ha infatti lanciato un sortilegio nel paese e così i sorrisi e le risate sono diventati ricordi del passato. Riuscirà Terry a risolvere la situazione e tornare a casa? Per farlo, dovrà attraversare il Regno alla ricerca di una formula magica che possa ridare a tutti la felicità, aiutare la principessa Alba e sconfiggere strane creature fantastiche, sforzandosi di accettare un piccolo cambiamento…
È arrivato il Broncio riesce nel mirabile intento di arricchire narrativamente una vecchia serie animata De Patie – Freleng del 1969. Ci riesce potenziando motivazioni e caratterizzazioni della Principessa Alba e del “principe-azzurro-suo-malgrado” Terry. Anche l’idea di riproporre il viaggio picaresco in una follia all’Alice nel Paese delle Meraviglie è apprezzabile.