PROGRAMMAZIONE CONCLUSA
Un film di Clint Eastwood. Con Clint Eastwood, Bradley Cooper, Laurence Fishburne, Michael Peña, Dianne Wiest, Andy Garcia, Alison Eastwood, Taissa Farmiga, Ignacio Serricchio, Lobo Sebastian, Clifton Collins Jr., Manny Montana, Jill Flint, Robert Lasardo, Loren Dean.
Titolo originale The Mule. Drammatico, durata 116 min, colore - Usa, 2019 - Warner Bros. Pictures.
Il corriere – The Mule locandina

Con Il corriere – The Mule, una delle ultime leggende di Hollywood, Clint Eastwood (che quest’anno compie 89 anni) torna davanti alla macchina da presa a sette anni dalla sua ultima prova d’attore (quella di Di nuovo in gioco, nel 2012) e a dirigere sé stesso a undici dal bellissimo Gran Torino, del 2009. La storiache ha fatto tornare al vecchio Clint la voglia d’impegnarsi in questo modo è quella – vera e qui ovviamente romanzata dallo sceneggiatore del film, Nick Schenk – che venne resa celebre dal giornalista del New York Times Sam Dolnick in un articolo del 2014 intitolato “The Sinaloa Cartel’s 90-Year-Old Drug Mule”. Il pezzo raccontava la vicenda di Leo Sharp, un 87enne veterano della II Guerra Mondiale fermato e arrestato nel 2011 dalla DEA per traffico di droga. Sharp era stato avvicinato da alcuni lavoratori messicani quando ebbe difficoltà economiche con la sua azienda di orticultura che non riusciva a superare, e fu per dieci anni, fino al momento dell’arresto, uno dei migliori corrieri che il cartello di Sinaloa ebbe a disposizione, diventando una specie di leggenda. Dopo il processo, durante il quale la difesa chiese le attenuanti per una presunta demenza senile dell’imputato, Sharp fu condannato a tre anni di reclusione, ma ne scontò solo uno prima di essere rilasciato per motivi di salute. Morì per cause naturali nel dicembre del 2016 all’età di 92 anni. A interpretare il ruolo della figlia di Earl Stone (il nome del personaggio ispirato a Sharp) qui c’è Allison Eastwood, la vera figlia di Clint, che per la quarta volta lavora col padre, mentre è la seconda per Bradley Cooper, protagonista di American Sniper, cui Eastwood ha ceduto la regia di A Star is Born.

Eastwood non nasconde i suoi 88 anni, quasi li ostenta, e sembra quasi voler giocare e smontare la sua icona per portarla avanti, coi miti di certo cinema americano per guardarli in modo nuovo. Non siamo più ai tempi di Gran Torino: qui Earl Stone non esita a cambiare il suo vecchio pick up con un nuovissimo, mastodontico e accessoriatissimo modello. Qui Eastwood non ha più la stessa affilatezza, si lascia andare, fin troppo, ma è ancora in grado di colpire quando serve. E colpisce, il vecchio Clint, quando parla del tempo, che è sempre stato, e oggi è ancora di più, il vero lusso che in troppi non si possono concedere. (Federico Gironi – Comingsoon.it)